Le parole dei lettori
"Ydrentòs è una tela di sabbia, dipinta con colori strizzati e sbattuti da maree, infrante sugli scogli del cuore.
Una grande artista Barbara Dall'Idro"
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"Un meriggio di montaliana memoria
si accende di sangue e di suoni, la serpe e la tarantola
infiammano i sensi, l'unico refrigerio
la fresca tenebra notturna.
Magnifica e sensuale come tutte le poesie della silloge."
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"Splendida poesia, dove sempre più labili
si fanno i confini tra sogno e realtà. La luna si scortica e ad occhi chiusi, come una sonnambula,
entri barcollando nel giorno, mentre il lenzuolo spiegazzato
rimpiange di essere stato abbandonato,
ma reca ancora il calore e il profumo del tuo corpo.
Sensuale come sempre"
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"La bellezza si contorna di assonanze visuali:
la luna è un fiore, la voluttà e il lenzuolo sono mare
nello smeriglio e nella schiuma, come Afrodite.
Ragno musicista che pizzica la tela, rende afona la fantasia
ricamando l'inganno. Complimenti Barbara."
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"Mi piace troppo il tuo stile visionario, accendi l'immaginazione in maniera pazzesca!"
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"Parole e immagine si specchiano a vicenda,
regalando senso e ricevendo luce e colori.
La terza strofa è di una bellezza sconvolgente:
la terra fresca di cristalli, i fili ramati della roccia
e l'ambra calda e languida al risveglio."
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"La terra densa, un mare assorto e una luce liquida,
quella della luna che si immerge nell'acqua.
Un universo di senso e di emozioni."
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"Bellissima, una visione esoterica che trasforma il mito in verità."
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"Mi piace il tuo mondo, perché fai rivivere il mito animando di suggestioni oniriche... una scrittura poetica estremamente affascinante."
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"La tua poesia danza tra Mythos e Logos, tra dionisiaco e apollineo, tra sogno e realtà, abbeverandosi
alle fonti primigenie della natura e del linguaggio, in cerca di una percezione sensoriale senza filtri o sovrastrutture.
La mancanza, poi, di punteggiatura conferisce al dettato
la forza scrosciante di una cascata"
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"Puro poetico incanto! Immensa Barbara Dall'Idro! È raro leggere dei versi così cesellati e sublimi..."
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"Molto interessante,
sono sempre stato affascinato dalle atmosfere cupe e stregonesche, alchemiche."
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"Le braccia alte", con cui si apre il componimento,
non deve trarre in inganno: in questi versi la teologia
viene rovesciata, le parole riverse in un grimorio gravitazionale,
gravido di sudore.
Tutto il magnetismo pagano di questa landa poetica
vortica risucchiando alla terra.
Questa è macarìa."
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"I tuoi versi sembrano evocare riti magici,
questo è ciò che li rende attraenti e misteriosi al lettore."
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"È vera e intensa"