I Poeti di Via Margutta




La Collana Poetica I Poeti di Via Margutta è una raccolta antologica che presenta ai lettori vari autori esordienti e non, selezionati nell'ambito del Concorso Nazionale indetto dalla casa editrice Dantebus, con sede a Roma. La poetessa contemporanea Barbara Dall'Idro espone dodici poesie nel volume 19.
Di seguito alcune delle poesie che la casa editrice ha scelto di pubblicare.


*

Gli angoli del suo sorriso erano leggermente piegati all'ingiù
come i fiori caldi traboccanti polline
tormentati da un pesante vento da nord

Il suo ossessivo pensare rompeva gli idilli
come le raffiche di maestrale fanno precipitare gli amenti
aveva il vizio di curvare l'intensità dell'attimo e creare sorrisi caduti
tinniti che vorticano prepotentemente tra i pensieri
sibili che ipnoticamente si rincorrono tra fusti di pino
e creano nodi
nodi che affondano sorrisi
lo stesso vento che aggroviglia
come in un ritmo tragico ripercorre se stesso eternamente
in una danza rigenerante
nella terra che scioglie i nodi
e i relitti dei sorrisi inabissati tornano in superficie
guidati un antico culto della rinascita

Gli angoli del suo sorriso cullati e curati
riemersero come fiori
freschi di rugiada notturna



*

Nereo invia pensieri 
oltre la distesa di mirto orgoglioso
ne impregna il sottobosco
fino alla stanza dove danza il sogno
accanto al nespolo dalle gemme dolci

Sento il suo invito al primo bacio
al primo abbraccio 
accarezzati dalla prima luce 
soffiante lievi foglie d'oro sulla notte che sorridendo sfuma
lasciando il Canale d'Otranto spoglio del suo mantello di stelle

Scalza 
la terra ancora fresca dei cristalli notturni
la roccia si tinge di fili ramati ai primi sguardi di Eos
vestita solo della realtà e del mare 
ambra calda e languida al risveglio



*

Respiro una boccata di whiskey
mi riscaldo accendendo una fiamma 
ma la candela è notte
annaspo nel sottotetto
l'odore è quello del muschio
scossa da parole come tizzoni di ghiaccio

Gusto parole come frutti maturi
il profumo è quello del bosco che lacrima salsedine
riemergo a nuovo ossigeno
la candela è luna
mi rivolge il suo sorriso limpido
espiro angosce respiro promesse



*

Luna fredda 

investita dalle lunghe onde del sole 
così riscaldata percepisce gli abbracci

porta cicatrici come gioielli 
vanti di meteore suicide

protagonista dell'umano cielo notturno
ma perla buia nell'universo 
incastonata da Ecate nel mantello di Urano
è il desiderio scolpito dalla regina degli spettri
l'agghiacciante idolo protettore di lupi ululanti

infonde incantesimi ctoni 
creando essenze terrestri bipolari

inganna con ombre i viandanti ai trivi 
crocicchi che fondono le strade dei morti con quelle dei vivi



*

l'onda di scirocco devasta la quiete in pineta
il meriggio si svena 
il suo sangue ribolle 
e accende voci cicalanti
un concerto d'archi 
come una grottesca arpia rapisce il suono del vento

la serpe disegna pennellate curve nei sentieri rubino
il meriggio allunga le sue braccia calde
il suo sapore eccede
e ammalia rettili dalle ombre
anse nere su granato
come eleganti drappeggi sul sipario del fuoco

la tarantola si annida nella pace dell'animo
il meriggio si spezza all'ingresso del suo cunicolo
la sua forza si acquieta
e l'ombra è culla
fresca notte sotto la terra arsa
come perla di sorgente nella torrida desolazione