Barbara Dall'Idro


Introduzione all'autrice, a cura di Dantebus Edizioni.

"Salve, o gran mar! Come un eterno aprile 
al canto sempre il riso tuo m'invita. [...]
Amo i tuoi flutti enormi e i tuoi ruggiti;
ma più assai de' ruggiti il tuo sussurro
lento e solenne che addormenta il core."
_Edmondo De Amicis_

Cullati dai vibranti e armonici versi di Barbara Dall'Idro, ci lasciamo trasportare in un mondo composto da fulgidi ricordi, memorie ritagliate e storie antiche che investono il nostro animo. La poetessa, con sapienza ed eleganza, riesce magistralmente ad accoglierci in un universo che sembra distaccato dall'empirico, permettendoci di osservare, attraverso le sue iridi, una realtà personale, puntualmente tratteggiata e dipinta con colori che appartengono alla sua intimità.
Barbara, con tono mesto, dotto ed erudito, ci conduce alla scoperta degli elementi che compongono la natura, levando una poesia accorta e delicata che ritrova il suo fulcro principale in quella magnetica occasionale vicinanza al mare. In un susseguirsi di istantanee solerti e meticolose, ci ritroviamo così a osservare, colmi di stupore, ogni dettaglio attentamente disegnato dall'autrice che, virtuosa e integra, lascia aperto il varco che conduce alla sua più profonda intimità.

"[...] Il sapore del Ritmo e del Clinopodium
è buio e rosso e blu. [...]
Distorco pensieri e scandisco respiri. [...]
È una storia che eccede 
è il sublime che sappiamo creare
è la tela privata di cui solo noi due possiamo godere."
_Barbara Dall'Idro_

Ed ecco che, d'improvviso, ci rendiamo conto di essere presenti in ogni momento personale e solitario della poetessa che, generosa, condivide, attraverso la penna leggiadra e assennata, alcuni dei suoi pensieri più reconditi e segreti. θάλασσα, elemento naturale e primordiale dell'autrice, diventa palcoscenico delle emozioni più profonde e appartate, rievocando quei dolci ricordi che costellano gli attimi intensi vissuti da Barbara Dall'Idro. Così ci ritroviamo a banchettare al tavolo dell'Olimpo, scorgendo i segreti e i turbamenti degli dei che, come acqua che lambisce la costa, si lasciano osservare attentamente dalla poetessa, che prende le sembianze di nereide e di dea della natura. Il mare e la mitologia diventano fulcro essenziale di una poesia soavemente riportata sulla pagina, prendendo vita grazie a scelte cromatiche e stilistiche impeccabili. La distesa d'acqua, così libera e infinita, si mostra a tratti complice dell'irrequietezza della poetessa, ricalcando quell'idea così puntuale di Joseph Conrad mentre, in altri momenti, diventa amica, confidente e sua fedele alleata. Tra calore, stupore e malinconia, ci scopriamo compagni di vita di un'autrice che ha affrontato emozioni molteplici e poliedriche nel corso della sua esperienza e che le ha rese parte di un'essenza che vive, respira e assapora ogni attimo, adornato da quell'immensa distesa che lascia attoniti e persi in un'atmosfera a tratti surreale.

"Scalza
la terra ancora fresca di cristalli notturni
la roccia si tinge di fili ramati ai primi sguardi di Eos
vestita solo della realtà e del mare
ambra calda e languida al risveglio."
_Barbara Dall'Idro_

Da "I Poeti di Via Margutta", Dantebus Edizioni, queste sono le parole che introducono le dodici poesie dell'autrice Barbara Dall'Idro, pubblicate all'interno della Collana Poetica, volume 19.